martedì 4 dicembre 2012

Osservazioni sul metodo SEWCOM



Per la realizzazione della mappa concettuale sulla fiaba, abbiamo utilizzato il metodo “Sewcom”, che implica una suddivisione del lavoro in tre fasi. Nella prima fase, abbiamo effettuato un brainstorming e abbiamo creato una mappa concettuale con parole correlate all’argomento scelto; durante la seconda fase, abbiamo ristrutturato la mappa sulla base di aree semantiche (finalità didattiche, struttura, fruibilità e caratteristiche della fiaba). Così, abbiamo effettuato delle ricerche online partendo dalle parole chiave individuate e nella terza fase abbiamo integrato la nostra mappa sulla base delle ricerche effettuate, creando anche dei collegamenti tra le diverse aree semantiche (come, ad esempio, il legame tra drammatizzazione e socializzazione). Io ritengo che tale metodo sia molto utile ai fini dell’apprendimento, in quanto, attraverso la ricerca, permette di arricchire la propria conoscenza lessicale e contenutistica. Tale metodo, secondo me, potrebbe essere utilizzato anche in una classe di bambini, in quanto stimola la riflessione sulla propria conoscenza. Infatti, a mio parere, porta a rielaborare le proprie conoscenze, abbandonando l’acquisizione mnemonica dei contenuti. Inoltre, con questo metodo è possibile creare un piano di lavoro comune, in cui tutti gli studenti possono collaborare nella ricerca delle soluzioni di un determinato problema, mentre applicare una simile operazione ad un testo verbale richiederebbe maggiori difficoltà. Un ulteriore vantaggio è che la mappa creata può essere condivisa con le altre classi, attraverso la pubblicazione sul Web. Infine, credo che questo metodo sia utile al bambino anche per esprimersi attraverso un linguaggio diverso da quello della parola, rivelando, così, competenze spesso lasciate in secondo piano. Tuttavia, credo che l’efficacia di tale metodo dipenda molto dall’insegnante, il quale ha un ruolo fondamentale, in quanto l’uso del metodo “Sewcom” in una classe di bambini implicherebbe una serie di difficoltà poiché richiede determinate competenze linguistiche, logiche e pratiche: dal punto di vista pratico, il docente deve far esercitare il bambino ad utilizzare correttamente i motori di ricerca, ma ciò non basta, poiché per analizzare un testo in concetti occorre conoscere la distinzione tra sostantivi e concetti. Ovviamente, per creare una mappa occorre anche conoscere la distinzione tra generale e particolare. A mio parere, il compito dell’insegnante è proprio quello di aiutare il bambino a superare queste difficoltà attraverso una serie di esercitazioni, affinché il metodo sia usato in maniera efficace e produttiva dal punto di vista dell’apprendimento.

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