Questo podcast, realizzato con la collaborazione
degli attori del Teatro Gruppo Popolare di Como e delle musiche dei Sulutumana,
contiene delle citazioni tratte dal libro “Il Piccolo Principe”. Si tratta di
un podcast educativo rivolto ad un pubblico di bambini, il cui scopo è quello
di far conoscere loro i principali passi di questo capolavoro, ma soprattutto di
far riflettere loro sul vero significato dell’opera, che va al di là di quello
letterale e spinge a riflettere sui temi più profondi dell’esistenza. A mio
parere, è stato scelto il podcast come strumento di apprendimento in quanto l’accostamento
di immagini, testo e musiche permette al bambino di imparare con maggiore
facilità e di ricordare più a lungo quanto è stato appreso. Inoltre, non
bisogna sottovalutare che il podcast ha un altro importante vantaggio, cioè
quello di avvicinare il bambino alla tecnologia. Il podcast, quindi, potrebbe
essere un utilissimo strumento per educatori e studenti, anche perché è di
facile utilizzo, mobile, e adatto per un apprendimento non vincolato a luoghi e
orari, quindi sempre pronto ad essere utilizzato dove e quando si vuole. Imparare a creare e pubblicare un
podcast potrebbe essere particolarmente interessante per gli insegnanti, che
potrebbero utilizzare questo mezzo per distribuire i propri contenuti e lezioni. Compiti
per casa, progetti e lezioni potrebbero essere forniti e aggiornati attraverso
un sito web della scuola o dello stesso insegnante. Il materiale sarebbe
automaticamente aggiornato nel computer degli studenti e, eventualmente,
caricato su un lettore portatile per essere portato in giro.
Tecnoland
lunedì 17 dicembre 2012
giovedì 13 dicembre 2012
martedì 4 dicembre 2012
Osservazioni sul metodo SEWCOM
Per la realizzazione della mappa concettuale sulla fiaba,
abbiamo utilizzato il metodo “Sewcom”, che implica una suddivisione del lavoro
in tre fasi. Nella prima fase, abbiamo effettuato un brainstorming e abbiamo
creato una mappa concettuale con parole correlate all’argomento scelto; durante
la seconda fase, abbiamo ristrutturato la mappa sulla base di aree semantiche
(finalità didattiche, struttura, fruibilità e caratteristiche della fiaba).
Così, abbiamo effettuato delle ricerche online partendo dalle parole chiave
individuate e nella terza fase abbiamo integrato la nostra mappa sulla base
delle ricerche effettuate, creando anche dei collegamenti tra le diverse aree
semantiche (come, ad esempio, il legame tra drammatizzazione e
socializzazione). Io ritengo che tale metodo sia molto utile ai fini
dell’apprendimento, in quanto, attraverso la ricerca, permette di arricchire la
propria conoscenza lessicale e contenutistica. Tale metodo, secondo me,
potrebbe essere utilizzato anche in una classe di bambini, in quanto stimola
la riflessione sulla propria conoscenza. Infatti, a mio parere, porta a
rielaborare le proprie conoscenze, abbandonando l’acquisizione mnemonica dei
contenuti. Inoltre, con questo metodo è possibile creare un piano di lavoro
comune, in cui tutti gli studenti possono collaborare nella ricerca delle
soluzioni di un determinato problema, mentre applicare una simile operazione ad
un testo verbale richiederebbe maggiori difficoltà. Un ulteriore vantaggio è
che la mappa creata può essere condivisa con le altre classi, attraverso la
pubblicazione sul Web. Infine, credo che questo metodo sia utile al bambino
anche per esprimersi attraverso un linguaggio diverso da quello della parola,
rivelando, così, competenze spesso lasciate in secondo piano. Tuttavia, credo
che l’efficacia di tale metodo dipenda molto dall’insegnante, il quale ha un
ruolo fondamentale, in quanto l’uso del metodo “Sewcom” in una classe di
bambini implicherebbe una serie di difficoltà poiché richiede determinate
competenze linguistiche, logiche e pratiche: dal punto di vista pratico, il
docente deve far esercitare il bambino ad utilizzare correttamente i motori di
ricerca, ma ciò non basta, poiché per analizzare un testo in concetti occorre
conoscere la distinzione tra sostantivi e concetti. Ovviamente, per creare una
mappa occorre anche conoscere la distinzione tra generale e particolare. A mio
parere, il compito dell’insegnante è proprio quello di aiutare il bambino a
superare queste difficoltà attraverso una serie di esercitazioni, affinché il
metodo sia usato in maniera efficace e produttiva dal punto di vista
dell’apprendimento.
lunedì 3 dicembre 2012
domenica 2 dicembre 2012
mercoledì 21 novembre 2012
La scuola degli aquiloni
Il blog creato nell'Istituto Comprensivo "Don Milani" di Lamezia Terme è un blog educativo, composto da interventi scritti non solo dagli studenti e dai docenti, ma anche dai genitori degli alunni. Trovo che ciò sia molto utile non solo per mantenere i contatti, ma anche per garantire una certa continuità tra scuola e famiglia, spesso in contrasto. Tale iniziativa permette a tutti di mettersi in gioco e anche i più timidi hanno la possibilità di raccontarsi senza particolare imbarazzo. Inoltre i genitori, tramite il blog, hanno l'opportunità di essere informati riguardo alle dinamiche interne alla scuola e di conoscere meglio gli insegnanti, in maniera tale da poter acquisire maggiore fiducia nei loro confronti. Per questo motivo, ritengo che ogni scuola dovrebbe valutare la possibilità di intraprendere una simile iniziativa, che potrebbe anche essere un modo per avvicinare i bambini alla tecnologia, ovviamente sotto il controllo di un adulto, il quale dovrebbe agire da "moderatore", senza però influenzare eccessivamente e ostacolare il pensiero del bambino. I post contenuti in questo blog consistono nella descrizione (accompagnata da foto e video) di esperienze scolastiche, ma vi sono anche molti interventi in cui vengono espressi pensieri, opinioni ed emozioni. Ho trovato particolarmente significativo e commovente l'intervento della direttrice, la quale dimostra di essere affezionata agli alunni tanto da dare l'idea di una scuola vista come una grande famiglia, dove i bambini vengono accolti con amore quasi materno.
Link: http://www.scuoladegliaquiloni.it/bloggando/
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